Sulle ali della fantasia: il Lago d’Orta che non ti aspetti
“Forse la verità dipende da una passeggiata intorno al lago”.
In queste parole di Wallace Stephens sul tema della scrittura, così semplici eppure così cariche di significato, si cela l’attrattiva di un luogo unico.
Incastonato tra le montagne, un gioiellino come il Lago d’Orta non passa inosservato e vederlo per la prima volta, arrivandoci in macchina, o scrutandolo dall’alto, magari dal Santuario della Madonna del Sasso, rivela una magia che invita a tornare. Ancora e ancora.
Esplorare Orta e il suo borgo, passeggiare tra le sue strette vie oppure tra le frazioni dalle quali ogni vista lascia senza respiro; percorrere un breve tratto in barca fino a San Giulio, l’”isola del silenzio”, ammirare la calma e la religiosità che la sovrastano; o ancora gustare piatti prelibati in ristoranti stellati e antiche locande. Tutto questo è il Lago d’Orta. Ma non solo.
Le favole che educano la mente
Il lago è infatti un luogo celebre per le industrie di design – Bialetti e Alessi in primis – e per le opere di fantasia del grandissimo Gianni Rodari, originario di Omegna, dove si trova un Parco delle Fantasia ispirato ai suoi racconti. Nato nel 1920, le sue storie e filastrocche sono sempre attuali. Rodari esplorò la penisola italiana in lungo e in largo, in tutti i suoi racconti – scoprite questa interessantissima mappa per leggere qualche estratto – e tra questa “Grammatica della fantasia” troviamo anche il Lago d’Orta. Qui l’autore ambienta Il ragioniere-pesce del Cusio e C’era due volte il Barone Lamberto.
Proprio in quest’ultimo il Lago d’Orta acquista una personalità indipendente; è un lago che “fa di testa sua” e corre verso nord, quasi volesse regalare le sue acque al Monte Rosa – il riferimento era all’emissario Nigoglia, che esce verso nord nei pressi di Omegna.
E così, seguendo le avventure di personaggi strampalati e simpatici – il Barone Lamberto vive sull’Isola di San Giulio, è proprietario di 24 banche ed è sempre malato – riscopriamo un lago animato, sensibile, percorso nell’unicità dei suoi paesini. Corconio, Lortallo, Alzo, Pogno e numerosi altri luoghi suggestivi che ci invitano a vivere il lago con la curiosità sincera, tipica dei bambini.
Vivere in un dipinto
Dalla letteratura si passa alle arti visive ed ecco Legro, paese dipinto. Una piccola frazione a monte di Orta, qui troviamo quarantacinque affreschi sulle mura di altrettante case che ricalcano film famosi, che ebbero come cornice il Lago d’Orta: tra questi “Il balordo”, “L’amante segreta”, “Una spina nel cuore”, “La stanza del vescovo” e “La voglia di vincere”, con altri dipinti ispirati liberamente alle favole e ai racconti di Gianni Rodari. Una chicca quasi nascosta che ha annesso Legro al circuito dei 127 paesi dipinti presenti sul territorio nazionale, un progetto iniziato nel 1994 con il paese di Arcumeggia, nel Varesotto, poi esteso altrove.
E che dire di Quarna di Sotto, il “paese della musica”?
Situato tra le montagne che sovrastano Omegna, nell’Ottocento un tornitore della zona, che aveva appreso a Milano l’arte della tornitura di strumenti musicali, riportò le sue conoscenze e diede il via alla produzione di tali strumenti, attiva a tutt’oggi e nota in tutto il mondo per l’alta qualità dei sassofoni.
A un chilometro di distanza, Quarna di Sopra è invece un belvedere magnifico. A poca distanza dal Santuario della Madonna della Neve del Fontegno, situato in cima a una stradina ripida, il panorama è incantevole: nei giorni di cielo terso la vista spazia fino a Novara, la cupola di San Gaudenzio ben riconoscibile, e persino gli Appennini Liguri.
LEGRO: UN PAESE DIPINTO
Piccola frazione a monte di Orta, a Legro sono presenti 45 affreschi sulle mura di altrettante case che ricalcano film famosi, che ebbero come cornice il Lago d’Orta.
Tramonti d’autore
Chi è alla ricerca di spunti scenografici per immagini suggestive, al Lago d’Orta troverà molte, moltissime opportunità, persino quella di immortalare due tramonti quasi contemporaneamente. A Nonio, sulla sponda occidentale del lago, in alcuni giorni nel periodo invernale si ripete un fenomeno raro: il sole scompare al pomeriggio dietro al Monte Castello, per apparire pochi minuti dopo e poi tramontare definitivamente. Un tramonto doppio per attimi di sogno.
Gli amanti della storia vedranno in Pella un luogo dal sapore unico: magistralmente adagiata sul lago, direttamente di fronte all’Isola di San Giulio, i più antichi documenti che parlano di questo paese pittoresco risalgono al 1039. Passeggiando tra le sue vie, noterete la torre medievale: è tutto quel che resto dell’antico sistema difensivo, ma non per questo privo di grande fascino. La chiesa cinquecentesca di San Filiberto risale all’XI secolo, ma si contorna di quattordici cappelle della Via Crucis, risalenti al 1794.
Da Pella potrete arrivare al Santuario della Madonna del Sasso, un luogo suggestivo a strapiombo sul lago, anche tramite un trenino turistico per un viaggio spettacolare tra natura e storia. Tutto a Pella è armonia ed equilibrio, le vivaci geometrie del lago a far da sfondo a un territorio magico.
NONIO E IL SUO DOPPIO TRAMONTO
In alcuni giorni nel periodo invernale si verifica un fenomeno raro: il sole scompare al pomeriggio dietro al Monte Castello, per apparire pochi minuti dopo e poi tramontare definitivamente.
Andar per valli selvagge
Chi poi si volesse spingere oltre Omegna, può trovare un mondo selvaggio nella Valle Strona, che sale tortuosa e incassata lungo ripidi versanti. Tra i numerosi paesini che la caratterizzano, a Sambughetto troverete cunicoli e grotte con nomi fantasiosi come Caverna delle Streghe e Balma delle Fate. Si tratta di grotte scavate nel marmo bianco che percorrono una serie di cunicoli lunghi settecentotrenta metri, adornati da stalagmiti di sabbia in un ambiente particolare con cascatelle, salette e forre di grande incanto. Una bellezza “rovesciata” con il fascino del mondo sotterraneo a catturare visitatori e curiosi.
LA VALLE STRONA
A Sambughetto potrete visistare cunicoli e grotte con nomi fantasiosi come Caverna delle Streghe e Balma delle Fate.